Il Trapizzino, una storia d’amore e tradizione.

Era il 2005 quando Stefano Callegari, romano ed esperto nell’arte pizzaiola, inventò una di quelle rivoluzioni in ambito culinario destinata a scrivere ricordi nella mente di chi lo ha assaggiato almeno una volta: Il Trapizzino.

Il Trapizzino, ovvero una fusione tra tramezzino e pizza, ha oggi una storia ben consolidata con punti vendita in tutta Italia, primi fra tutti gli ormai storici locali romani.

A farci scoprire il punto vendita di Piazza Trilussa è Matteo Di Cola, il 23enne food blogger e creatore di contenuti romano che con il suo video insieme al simpatico Stefano raccontano la storia e le origini di quello che è ormai una realtà ben nota, per romani e non.

Stefano è secondo me e secondo molti altri un monumento delle farine a roma ed è probabilmente una delle persone più umili che io abbia incontrato nel mio percorso da food influencer negli ultimi 4 anni.

Nel video i due ripercorrono la genesi dell’idea che ha portato una novità tra i piatti tipici della tradizione romana, con i quali Stefano combina all’interno del suo Trapizzino per creare ogni giorno nuovi strabilianti accoppiamenti.

Tra i più famosi, come spiega il (tra)pizzaiolo, ci sono sicuramente quelli ripieni con pollo alla cacciatora, polpette o melanzane alla parmigiana; passando per quelli con la trippa o con la coda alla vaccinara, passando per alcuni mix dal sapore internazionale come quello chiamato scherzosamente “Trabissino” da Stefano, il Trapizzino con lo Zighinì ovvero carne di manzo cotta con Berberé, la miscela di spezie etiope dal carattere piccante, pomodoro e cipolla: il più conosciuto dei piatti africani, retaggio del colonialismo italiano in Etiopia, Somalia ed Eritrea.

Materie prime eccelse, ricette tradizionali, ottimo rapporto qualità prezzo, sicuramente uno dei franchising meno inflazionati in italia.