Dove mangiare a Firenze? A Ponte Vecchio, Da Stefano
Firenze è talmente concentrata di bellezza e gusto che scegliere un posto tra tanti dove consigliare di mangiare è davvero un’impresa.
Certo, come in tutte le grandi città, una delle prime cose che si pensa quando si arriva è “Dove vado a Mangiare?”.
Firenze non fa differenza. Anche qui, con una possibilità di scelta ampissima, ce lo chiediamo.
Anche Firenze paga lo scotto dei ristoranti “turistici” e quindi per mangiare tipico fiorentino senza essere tratti in inganno ci vuole un pochino di “esperienza” … oppure seguire i giusti consigli, di chi ci è stato veramente!
Un’impresa dunque scegliere dove mangiare a Firenze? Forse per la maggior parte dei palati si, per degli appassionati del buon gusto come noi però non esistono imprese impossibili.
E allora la nostra prima scelta se state andando a Firenze e volete spunti su dove mangiare è, senza indugi Da Stefano a Ponte Vecchio.
Stefano sopravvive al marketing ed alla massiva commercializzazione della schiacciata, proponendo un VERO prodotto di artigianato fiorentino.
Si Trova in Via de’ Bardi 39 ed il nome reale del posto è Amici di Ponte Vecchio
Ma quando cominci ad avvicinarti al vicolo basta dire “Da Stefano” e ti indicano il suo locale. Quella che a Roma viene chiamata pizza bianca, a Milano focaccia e a Firenze “schiacciata”, viene sfornata e servita direttamente dalla finestra che dall’interno del locale da sul vicolo. Ed anche senza essere farcita è paradisiaca: calda, salata e “unta” al punto giusto.
A differenza di chi della schiacciata ha fatto uno status symbol da file Chilometriche all’ingresso. Per intenderci all’Antico Vinaio la schiacciata e la sbriciolona hanno varcato i confini della Toscana e dell’Italia ma, sopratutto dopo un’ora di fila, se è una giornata con poca affluenza e già a partire dalle 11.30 del mattino, le aspettative vengono drammaticamente disattese da una normalissima pizzabianca-focaccia-schiacciata farcita con troppo affettato, non calda, e abbinata senza particolare equilibrio tra salse e tutto il resto.
Stefano ha creato un posto che ha tutti i requisiti che servono per diventare il locale del cuore e del gusto, invece.
Prima di tutto c’è L’ Esclusività della proposta culinaria: Il Covaccino.
Non c’è infatti solo la schiacciata ma a farla da padrone del suo locale è il vero “panino” tradizionale toscano.
come mangiate il Covaccino da lui non lo mangiate da nessuna parte, ve lo assicuriamo
Poi c’è la componente che noi preferiamo: il cibo insieme alle storie. Stefano non vi propone solo degli abbinamenti vi racconta perchè li ha scelti e che storia hanno. Nel cibo e nei ricordi.
C’è la merenda della Nonna, la mia preferita, che mette nel covaccino tiepido una spalmata di stracchino e una di salsiccia. Ovviamente si chiama così perchè a Stefano lo preparava sua nonna a merenda. Non so trasferirvi se è più delizioso il racconto o l’esplosiva semplicità della ricetta. Poi c’è Cotto Mozzarella e Friarielli, e qui la storia si fa intensa; Stefano ha scelto questi friarielli tra ben sei tipi diversi, e li ha continuati a selezionare finché un suo gruppo di ospiti campani non ha confermato la scelta. L’abbinamento del tipo di affettato è per bilanciare sapidità e consistenza con la verdura, e non lo dico io eh, lo dice Stefano. Ma dopo dieci minuti che si è dentro la sua piccola bottega preziosa, si pende letteralmente dalle sue labbra.
E veniamo quindi al terzo punto di forza: la compagnia del proprietario, regista, chef, narratore. Insomma di Stefano.
Non un affabulatore; infatti se provi a chiedergli di combinare tu gli ingredienti ti invita ad andare da un’altra parte contro ogni logica di marketing moderno. Un vero e proprio artista del covaccino, un cultore dell’arte di creare, abbinare e raccontare
Ultimi due punti a favore sono per la logistica:
A poche centinaia di metri da Ponte Vecchio e con un parcheggio a due passi.
Se siete a Firenze in macchina è l’ideale per fare l’ultimo giro e ripartire dopo mangiato.
Anche se arrivate a Firenze ad ora di pranzo è congeniale, non perdete neanche un minuto: parcheggio (15 euro circa mezza giornata), pausa rifocillante d’eccellenza, e pronti per andare alla scoperta della città del Sommo Poeta.
Lasciamo in ultimo la descrizione dei sapori:
Caldo ma non bollente, croccante ma non duro. “Carico” ma non strabordante.
Gli ingredienti sono combinati affinché ogni sapore sia percepito singolarmente e nell’esaltazione dell’abbinamento tra lo “spalmato” e il “da masticare”.
Noi abbiamo mangiato Cotto Friarielli e Mozzarella e Salsiccia Spalmata con Stracchino.
Ma nella scelta vastissima ci sono quello con Ricotta, Miele e Noci. Pecorino, Pancetta, Cipolle Grigliate, Rucola; Mortadella, Pomodori Secchi, Pesto di Pistacchi, Caprino.
Ce n’è davvero per tutti gusti. L’importante è che non proponiate di abbinarveli da soli.
Fidatevi di Stefano e delle sue storie, non ve ne pentirete