Si chiude Cvtà Street Fest, il più grande festival italiano di street art che ha animato il borgo di Civitacampomarano (CB) per quattro giorni (dal 23 al 26 giugno) con sette artisti internazionali oltre a un programma di eventi tra musica dal vivo, dj set e live set, proiezioni di cinema nel Castello Angioino, e attività alla scoperta delle tradizioni locali civitesi cui il festival ha reso omaggio offrendo cucina casereccia e passeggiate alla scoperta del paesaggio a perdita d’occhio.
Settima Edizione Cvtà Street Fest:
Quest’anno, per la settima edizione, il festival diretto da Alice Pasquini ha accolto artisti provenienti da Europa, Asia e Africa: Cinta Vidal, Daku e Icy and Sot, Akut, Ememem e Keya Tama.
Provenienti da diversi ambiti della scena dell’arte di strada internazionale gli artisti hanno lavorato nell’ottica del rispetto dello “spirito dei luoghi” e della loro identità e con il coinvolgimento della comunità.
Su questa scia, le tradizioni culinarie civitesi, la grande figura dello storico e scrittore Vincenzo Cuoco, i luoghi abbandonati del borgo a rischio di spopolamento, le tre generazioni dei suoi abitanti, sono i temi dei nuovi lavori prodotti
Il Molise (R)Esiste
Il borgo come comunità, fulcro propulsivo di arte, creatività e cultura. Cuore pulsante di processi sociali, economici e culturali; il posto dove tornare o restare, non più soltanto il luogo da cui andare via. Sono questi i temi fondanti di Cvtà Street Fest, il più grande festival italiano di street art che torna a Civitacampomarano (CB) da giovedì 23 a domenica 26 giugno per firmare la sua settima edizione con sette artisti internazionali oltre a un programma di eventi
Ideato e diretto da Alice Pasquini, Cvtà Street Fest in questi anni ha fatto del piccolo borgo molisano un museo a cielo aperto libero e gratuito, entrato nelle mete internazionali degli amanti dell’arte urbana, di turisti e viaggiatori, facendo registrare oltre 23 mila presenze nei giorni del festival, e un aumento costante dei visitatori in paese, tanto da diventare una case history di come la street art può far rinascere un borgo da appena 300 abitanti. Un paese che non solo esiste, ma vuole anche resistere.